giovedì 22 settembre 2011

L'arte, le suore e l'uomo bruciato

Io non sono credente. Voglio dirlo chiaramente prima e spazzare il campo da ogni equivoco. Ciò non toglie che il Selvaggio va a scuola dalle suore. Per la precisione suore Salesiane. Berlusconi, invece, è andato dai Salesiani, maschi. Forse è per questo che ha tutti 'sti problemi con le donne.
Comunque, oggi c'è stata la prima assemblea dell'anno a scuola. E io, ovviamente, non potevo mancare nel modo più assoluto.
In realtà la Madre mi ha detto:
"Ma dài, rimani a casa a riposarti"
"Come no. Io sto sempre in giro per feste, parchi e ville e quando c'è da fare la cosa 'importante' me ne sto a casa? Ma stacci tu a casa"
Così, lasciamo il Selvaggio con la nonna L e Nick, il suo amico, e andiamo verso l'assemblea.
Dunque, arriviamo nella sala riunioni della scuola (un caldo tropicale, le suore non hanno l'aria condizionata perché, pare, allontana da Dio) e ovviamente ci sediamo in primissima fila. Praticamente in braccio alle suore. Tutte carucce, tutte pettinate e vestite di bianco. Si chiamano Suor T. (la Direttrice) e Suor S. (la maestra). Poi ci sono le laiche, che già conosciamo, la maestra Emmeti e la maestra Panna.
Tutto ha inizio con una introduzione di Suor T che, dopo una breve preghiera di introduzione, fa questa premessa:
"Voglio fare una breve riflessione".
Di fronte a lei c'erano almeno quattro fogli di quaderno scritti a mano fitti fitti che sembravano compilati da un amanuense del dodicesimo secolo. Mi sono predisposto con animo leggero ad ascoltare, ho allungato le gambe e Suor T ha potuto cominciare.
Il concetto (che cerco di estrinsecare in maniera concisa) era più o meno il seguente:
1) l'amore è gratis (lei diceva "è gratuìto", con l'accento sulla i);
2) siamo tutti opere d'arte;
3) siamo tutti unici ma non assoluti (condivido, cribbio!);
4) i bambini hanno bisogno di silenzio!!!! Ci potete credere? Ho pensato che stesse scherzando ma poi, riflettendo per bene e senza preconcetti, ho afferrato che forse aveva ragione. Se i bambini non stanno un po' da soli con loro stessi, difficilmente concedono ai genitori la stessa cosa;
5) c'è stato il racconto (o parabola) con tutta la questione del getsemani ecc.
Durata della "breve riflessione" circa 40 minuti.
Senza pause, caffè o battute spiritose che avrebbero potuto alleggerire il tutto.
Dopodiché è stato il turno di Suor S.
Vi devo confessare che non ho capito quasi nulla di quello che ha detto. Ma non per colpa sua, è che avevo esaurito le scorte di attenzione con Suor T.
Anche lì, stavamo per raggiungere diversi record del mondo in quanto a durata.
Poi hanno parlato le laiche, cominciando da Emmeti (ha un po' l'aria da kapò, Emmeti. Bionda, alta, grossa più o meno come me e molto molto autoritaria). Ci ha spiegato il programma e le attività che a cui i bambini prenderanno parte quest'anno, ci ha detto che il lunedì e il giovedì devono andare con la divisa e gli altri gironi col grembiule. Ovvio che la Madre si confonderà da subito, e quando tutti avranno il grembiule bianco tutti carini, il Selvaggio starà con quella tutaccia blu. E viceversa.
Dopo un paio d'ore, finalmente, ci hanno liberato. Siamo arrivati a casa e il Selvaggio stava ancora giocando con Nick.
Dopo poco Nick se ne va, doccia e pigiama in attesa di Roma-Siena. Sul divano, gli dico:
"Sai che siamo andati a parlare con le maestre, oggi?"
"Sì lo so, me l'ha detto mamma"
"Ah, e cosa ti ha raccontato?"
"Che un uomo è andato a fuoco e si è tutto bruciato, come se si fosse.....ecco...bruciato".
Io ho molta paura.

P.S.: domani il Selvaggio e la Madre partono. Vanno 5 giorni a Parigi con nonna L. Non so se il blog sopravviverà

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