mercoledì 21 settembre 2011

Un pomeriggio....intenso..!

Argh!...ciaf!...sock!..."Fermo!", "Spingi!", "Tira!".
Sembra di essere su un ring durante la prima ripresa del campionato del mondo dei pesi massimi, invece trattasi di spogliatoio della piscina del quartiere.
Primo giorno di nuoto per il Selvaggio. Se ricordate il post di esordio, aveva esultato come se avesse fatto gol nella finale di Champions solo perché lo avevano messo con i bambini grandi. E continuava a chiederlo a sé stesso e a me, come se non ci credesse nemmeno lui.
Oggi arriviamo in piscina (c'è anche la Madre, incredibile eh? Tale la disabitudine ad averla vicina in queste occasioni che un paio di volte l'ho chiamata Mario), lui si fa svestire, mettere il costume, la cuffia e l'accappatoio con una serietà e una disciplina degne di migliore occasione. Pronto a bordo piscina, arriva la maestra. Lui la prende per mano, neanche saluta e si avvia verso l'acqua. Noi, da bravi genitori orgogliosi e un filo ansiosi, ci mettiamo dietro ai vetri per controllare che tutto vada per il verso giusto.
"Amore, forse possiamo anche spostare il naso da questo vetro, non credi?"
"Perché? Tanto che dobbiamo fare?"
"Bè, magari una chiacchierata, visto che ci vediamo solo ai cambi turno in redazione"
"Perché, non possiamo chiacchierare stando qui?"
"Sì, magari se smetti di fare ciao con la manina e ti togli dalla faccia quel sorriso ebete riusciamo anche a scambiare due parole"
"Umpf....il bambino non ha shampoo e bagnoschiuma. Vai a comprarli!"
"Va bene, amore. Vado!"
Torno dopo 5 minuti e indovinate dove la trovo? A bordo piscina, tutta urletti e "Vai, amore, vai", che mi hanno fatto pensare che se IO fossi stato Mario sarebbe stato meglio.
Dopo il nuoto c'è la festa del Tigre. Ve lo ricordate? E' un altro degli amici del Selvaggio. E' un bambino adorabile, ma ha sempre le sopracciglia puntate in giù a formare una specie di V. Avete presente?
Anche lì 40 bambini ma almeno lo spazio dove potevano correre e fare danni era praticamente sconfinato. Il problema serio è che queste feste sono frequentate quasi esclusivamente dalle madri.
In special modo quelle durante la settimana. Io, generalmente, sembro un po' lui. Tranne per gli occhiali.
Ma siccome  oggi la Madre si è palesata ho avuto tuuuuuutto il tempo per:
giocare sul castello, fare lo scivolo, la parete di arrampicata, il ponte tibetano, salire nella casetta di legno, fare acchiapparella, nascondino e le capriole.
E quel piccolo paraculo che, quando gli dico:
"Amore, papà è stanco"
"Lo so, ti sei svegliato alle 4, vero?"
"Sì Amore"
"Io alle 8. Giochiamo?"
Sempre meglio che parlare di gravidanze, influenze e mocciolo, non c'è dubbio.

Pensavo di aver stremato il Selvaggio ma no, non è mai VERAMENTE stremato, lui. Prima di andarsene ha voluto fare due giri sul circuito delle macchinine, e ad un bambino che incidentalmente gli è venuto addosso ha detto: "Mi hai colpito, bastardo!". 
Bastardo? Ma dove l'avrà sentito? Non lo saprò mai perché quando è sceso mi sono dimenticato di chiederglielo. 
Tanto, mi avrebbe detto: 
"Ma me lo hai insegnato tu, papà". 
Scommettete?


P.S.: questa qui sopra è la Madre, anch'essa stremata, a metà pomeriggio.

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