giovedì 29 settembre 2011

Casa, dolce casa...

Ah-ah. Pensavate che la mia vita e quella del Selvaggio fossero tutte rose e fiori, vero?
Bè, non è così. Oggi, qui a Roma, ci sono i nonni. Da parte di Madre, ovviamente.
Ora, i nonni da parte di Madre, nonna L. e nonno G, stanno cercando casa a Roma. Potete capire il mio stato d'animo. Per carità, gli voglio bene come se fossero i miei genitori, ma credo fermamente che un genero debba vivere lontano dai suoceri, vederli saltuariamente e fargli gli auguri per tutte le feste, comandate e non.
No, scherzo. Mi farebbe immensamente piacere averli vicini. Io amo gli ultrasessantenni (mia suocera in realtà ne ha 19 e mezzo e nemmno li dimostra) come amo i bambini.
Comunque, nonna L. e nonno G. sono in cerca di una casa a Roma. Piccola, dove un giorno possano vivere core a core vicino alla loro bambina e al nipotino adorato.
Quindi oggi ci siamo messi a cercare case. Ho fatto, credo, 15 telefonate. Ne abbiamo vista una.
Una nuda proprietà con dentro una 79enne che stava molto meglio di me, di mia suocera e pure del Selvaggio. Era solo un po' sorda, tanto che abbiamo messo le tende sotto il portone perché non sentiva il citofono.
Caruccia, stava lì buona buona davanti alla televisione e non diceva una parola. Che tenera..
Ovviamente mentre non rispondeva al citofono io ho subito pensato che forse era morta PROPRIO in quel momento e la nuda proprietà non sarebbe più stata nuda.... Pio desiderio, ovviamente.
Mio suocero ha sbraitato un po', perché dice che le nude proprietà portano sfiga. Non ha torto, in effetti. Chi non conosce casi in cui il nudo proprietario che ha venduto la casa a 75 anni ha campato fino a 95? Io ne conosco almeno due. Non sarebbe carino essere il terzo.
(Mentre scrivo il selvaggio si dibatte nell'acqua della vasca come una trota salmonata e la Principessa e nonna L. non riescono ad averne ragione. Avete presente come fa una trota salmonata? Voi la tirate su, la poggiate un secondo -ma proprio un attimo- sulla riva in attesa di prendere il coltello per sbudellarla e metterla nell'apposita vasca, e quando vi girate l'infame non c'è più. E' lì in acqua che vi mostra il dito medio. Con il Selvaggio è esattamente la stessa cosa, solo che spruzza molta più acqua in giro della trota salmonata. Di qualsiasi pesce, in realtà).
Quando siamo andati a prenderlo a scuola, il Selvaggio era tutto contento di vedere i nonni. Talmente contento che mi si è rivolto in questo modo:
"Selvaggio, che hai fatto oggi?"
"Umpf..."
"Come, scusa?"
"Umpf..."
"Che mi sta a significare 'Umpf...'?"
"Con te non ci parlo"
"E perché? Che ho fatto?"
"Non mi fai mai un regalo, sei cattivo"
"Ma non è vero, ieri quando sei tornato da Parigi ti ho fatto trovare un Playmobil nuovo"
"Sì, ma era piccolo, quindi sei cattivissimo"
Alla fine di questa scenetta, è andato a prendere un gelato con i nonni. Dopo aver visto la casa e aver annullato l'appuntamento per un'altra nonni e nipote si sono precipitati al parco. Io mi sono rifiutato.
Perché a un certo punto un uomo deve anche saper dire 'No', giusto?
"Emiliano, ci vieni a prendere tra mezz'ora al parco?
"Certo signora, ci mancherebbe"
"Bene. A tra poco"
In Spagna mi avrebbero appellato 'Hombre de Mierda'...
Fatto ciò, via di corsa a fare una fototessera al selvaggio.
"Ne ha bisogno domani a scuola", dice la Madre prima di andare in redazione.
"Non sapevo che per entrare in una scuola materna ci fosse bisogno del documento"
"Quanto sei stupido"
Andiamo a fare 'sta foto, solo che il Selvaggio è troppo basso per lo sgabellino della macchinetta. Quindi la foto viene un tantinello mozzata. Niente di che, ma negli Usa non lo farebbero entrare.


2 commenti:

  1. Benebene, cominciamo a schedarli da piccoli - così ci avvantaggiamo (disse il brigadiere)...

    Lalupa

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  2. Ora sì che ho un'idea precisa di come si dibatte una trota salmonata!
    :)

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