lunedì 24 ottobre 2011

Allo stadio. Meraviglie di una domenica d'ottobre.

Innanzitutto vorrei scusarmi per l'assenza. Ma qui non è che stiamo lucidando i Pokemon, quindi scuse sì ma senza esagerare.
A questo punto, vorrei raccontarvi e rivivere insieme a voi la fantastica giornata del 23 ottobre 2011. Cioè ieri.
Una delle Sorelline, la numero 2, ha dato una festicciola in uno dei 2 bowling di Roma.
Grande idea, eh? L'80% degli astanti non invitati era della stessa nazionalità della Principessa. Niente da dire, sia chiaro, però certo che qualche parola in italiano, ogni tanto, avrebbe fatto anche piacere sentirla.
Mentre le Sorelline si divertivano con giochi elettronici e flipper vari, il Selvaggio si appassionava al gioco per il quale quel posto esiste. Che poi qualcuno mi sa spiegare per quale motivo uno/a decide di fare una festa in un bowling SENZA FAR GIOCARE I BAMBINI A BOWLING????
Misteri della vita e delle madri di bambini piccoli. E in fondo chi sono io per questionare? Non rispondete, non ce n'è assolutamente bisogno, la mia autostima è già sottozero.
Dopo qualche minuto in condizioni di assoluta apnea (chiudete gli occhi e pensate: soffitto alto circa 2 metri, rumori tipo DLIN-DLIN dei giochini elettronici, gli SWAMP E TOC-TOC-TOC delle palle e dei birilli, le urla di circa 20 bambini indemoniati, il Selvaggio al quale è stata messa in mano non so da chi una palle dal peso di circa 15 libbre e che ho ritrovato in preda a una crisi di onnipotenza -ce la faccio, ce la faccio, ce la faccio...-), a me e al mio amico Vito (un altro personaggio, del quale vi parlerò) viene in mente un'idea che al confronto la penicillina è stata una scoperta da scuola media: portare tutti e tre i bambini allo Stadio Olimpico in Roma per la partita del campionato di calcio di Serie A Roma-Palermo!!! Per la prima volta in vita loro.
Venuta l'idea, fatto il danno.
Monta in macchina, arriva dalla Madre per prendere il documento del Selvaggio, fila vicino allo stadio a prendere 4 biglietti di Tribuna Tevere (se mi puntavano una pistola addosso e mi dicevano "o la borsa o la vita" era esattamente la stessa cosa, anzi meglio: generalmente non tengo nel portafogli tutti i contanti che mi sono serviti per comprare i biglietti), torna sul luogo della festa. e comunica ai bambini il nuovo programma.
Reazioni tipiche.
Sorellina 1 (arricciando il naso): "Ma allo stadio non c'è troppa gente?"
Sorellina 2: "Sììììììì, Forza Romaaaaaaaaaaaaaaa...."
Il Selvaggio: "Lazio merda alè alè...."
Verso le 13.30 io, Sorellina 1, Sorellina 2, il Selvaggio e Vito ci avviamo con la macchina di quest'ultimo verso lo stadio. Trovato parcheggio, si passa alla fase prandiale. Che si mangia?
"Hot dog senza maionese ma con il ketchup!"
"Hot dog senza ketchup ma con la senape!"
"Hot dog senza senape ma con la salsa rosa"
"Ben cotto, eh..."
"Non mi date quello tutto rosa, mi fa schifo e mi ricorda mio fratello!"
"Una coca!"
"Una fanta!"
"Un caffè!"
"Come un caffè? Hai quattro anni"
"Volevo vedere se ti distraevi"...
Dopo il lauto pasto (dove io ho bevuto la prima birra di un pomeriggio intenso) ci si comincia ad avviare verso lo stadio, che dista circa 1 km. Le Sorelline ricevono in dotazione due sciarpe giallorosse, mentre il Selvaggio ne fa a meno:
"Ti sembro scemo? Con questo caldo mi metto anche la sciarpa?"
In fila per passare il primo varco, il piccolo pensa bene di usare le chiappe di un signore davanti come un punching-ball un paio di volte. Devo però dire che, quando quello si gira e lo fulmina con un'occhiata da horror, il Selvaggio si tacita .
Finalmente dentro lo stadio (siamo rimasti solo io e i tre, Vito è un tifoso serio e va in Curva Sud), il Selvaggio e le Sorelline rimangono piuttosto impressionati dall'imponenza della struttura.
"Papà, ma qui è dove parla il papa?"
La partita comincia, la Roma segna subito e i tre bambini rischiano di essere travolti dal giubilo della folla. Quando il Selvaggio mi chiede "Ma perché urlano tutti, papà?" e Sorellina 1, per la quinta volta, mi domanda perché non gioca Totti io comincio seriamente a riporre tutte le mie speranze su Sorellina 2. Che, in effetti, qualche soddisfazione me la da.
E' attenta, segue lo sviluppo del gioco, fa domande pertinenti tipo: "Papà, ma ha fischiato fuorigioco?"; "Papà, ma che vuol dire che l'arbitro ci ha le corna?"; "Papà, ma perché i cipster qui costano il doppio che nei bar normali?" e cose del genere.
Al termine della gara, dopo altri litri di bibite e chili di sozzerie invereconde, ce ne andiamo verso la macchina, dove Vito ci aspetta con fare impaziente.
Ci riporta alla nostra auto e dopo qualche minuto e dopo aver salutato le Sorelline siamo a casa.
Poco prima di entrare dalla porta il Selvaggio si volta verso di me e fa la domanda della vita:
"Papà...ma oggi....ha vinto la Roma?"
Un manipolo di Ultras preparano incidenti all'esterno dello Stadio Olimpico

2 commenti:

  1. ERA ORA (che resuscitasse il polipo e che tutta la marmaglia constatasse che è meglio lo stadio della tv)!!!!

    Lalupa

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  2. "Papà, ma qui è dove parla il papa?"
    Conoscendo le ascendenze, questa è da mettere nei libri di testo.

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