sabato 1 ottobre 2011

L'Inferno - Canto I

Non c'è un momento in cui un uomo può sedersi in un posto e dire:
"Signori, oggi me ne sto qui, leggo un libro,  e non faccio una cippa tutto il giorno"?
No, a quanto pare non c'è. In realtà avrei dovuto capirlo da tempo, ma non riesco a rassegnarmi.
Il Selvaggio, stanotte, non ha fatto mancare la sua molesta presenza nel letto matrimoniale e, all'alba delle 8, ha cominciato a chiedere (sussurrando, ha capito che altrimenti rischia di farci incazzare-mammia mia quanto è infido!) di andare a prendere le sorelline.
Alle 8.40 la Madre ha alzato bandiera bianca, si è alzata a preparare la colazione e, magnanimamente, mi ha lasciato dormire (ringraziare - grazie!).
Alle 11 siamo usciti per andare a prendere le sorelline. In giro per Roma c'era un traffico che nemmeno in Deep Impact nella scena dove tutti scappano dalla città. Ho cercato di litigare con qualcuno per sfogare il nervosismo, ma l'unica che mi ha dato corda è stata la Madre.
E, si sa, quella battaglia non vale nemmeno la pena di combatterla.
Quindi arriviamo a prendere le sorelline, ri-attraversiamo tutta la città mentre i tre gremlins dietro urlano felicissimi di vedersi, io sempre più incazzato e la Madre....mah...!
Totale andata-e-ritorno circa un'ora e mezza. Andavamo a Gardaland facevamo prima.
A un certo punto, in mezzo a una canicola degna del miglior ferragosto a Marrakech, ci ritroviamo in un vero e proprio girone infernale.
Premessa - la Madre, di sfuggita, mi dice qualche giorno fa:
"Amore, domenica andiamo con i bambini a una festa di beneficenza? Ci sono i giochi, ci sono F&F (i genitori di Nick), c'è anche il Tigre con la mamma (Gesù, la Hitlerjugend al completo, penso io). Dài, facciamo una buona azione e i piccoli si divertono"
"Va bene" Dico io.
Arriviamo in questo posto e la scena che ci si para davanti è la seguente:
circa 200 (non scherzo, i numeri sono aderenti alla realtà) bambini tra gli 0 e i 12 anni. Forse di più.
400 genitori.
Banchetti che vendono roba da mangiare ma anche vestiti, giocattoli e ammennicoli vari.
Due enormi banchi dove si fanno salsicce, hamburger, panini con la porchetta.
Un bar sempre stracolmo.
Tre (dico tre) gonfiabili, uno grande uno medio e uno piccolo per tutte le età (il Selvaggio non ne ha lisciato uno, incredibile eh?)
Un teatrino con tanto di clown, maghi e spettacoli circensi.
Il tutto in un posto molto carino ma moooooolto stretto e moooooolto polveroso.
Ma la notizia della giornata, per il Selvaggio, è un'altra. C'è FLU:
Ah-ah. Devo dire che il ragazzino si comporta con abbastanza nonchalance. Come un sorcio sta lì che pian piano si avvicina, fino a che rivolge alla Madre la ferale domanda.
"Mamma, mi fai una foto con Flu?"
Chissà cosa pensa di farci, non mi pare ancora arrivato all'età in cui ci si vanta con gli amici..boh...!
Gonfiabili, parete per le scalate, ancora gonfiabili, teatrino, pranzo con panini sull'erba con 47 gradi, salti su un elastico che serviva alle ragazzine che stavano facendo ginnastica artistica, pallavolo, di nuovo teatrino....
Alle 14.45 sembrava che fossimo lì da 7 ore, ma ne erano passate solo treeeeeee....
A un certo punto decidiamo di andarcene.
Sorellina 1: "Ma non aspettiamo la lotteria di beneficenza?"
"A che ora è?"
"Alle 19"
"SALI SUBITO IN MACCHINA. DI CORSA!"
A casa, la Madre si prepara per andare a lavorare, io porto le Sorelline a casa e il Selvaggio si mette a fare i muffin con la Principessa, la quale dice:
"Ma sporchiamo tutto"
"FALLO E BASTA!" Non l'ho detto, ma avrei voluto. Però la Madre mi avrebbe accusato di essere troppo nervoso.
Ri-ri-attraversiamo la città, e poi io da solo un'altra volta. Arrivo a casa ridotto un cencio ma il Selvaggio che fa?
Mi chiede, ingozzandosi di muffin:
"Papà, guardiamo Roma-Atalanta insieme?"
Sììììììììììììììììììì.............

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