lunedì 5 novembre 2012

Il trasloco (parte 1)

In ogni famiglia che si rispetti, entro i 40 anni dei coniugi, si fa almeno un trasloco di quelli definitivi. Avete mai sentito dire a una donna "Questa sará la casa della vita"? No? Allora non avete ancora 40 anni. O non siete sposati. O tutte e due le cose.
La Madre ed io, con il Selvaggio spettatore non pagante, abbiamo cercato una casa da comprare per diverso tempo. Il passo è stato necessario perché eravamo un po' stufi di buttare soldi nel cesso pagando un affitto che era un salasso.
Tra l'altro, c'è da dire che il padrone di casa non è che fosse nemmeno tutta 'sta simpatia. Quindi regalargli i soldi anche no.
Il Selvaggio ha ovviamente cominciato con i suoi deliri di onnipotenza:
"Voglio il letto nuovo, anzi voglio il letto a castello, anzi voglio il castello!"
Anche la Madre ha cominciato con i deliri di onnipotenza, e quella che doveva essere una ristrutturazione soft è diventato il restauro della Cappella Sistina. Giusto giusto per i 500 anni.
Ma di questo parleremo più avanti, ora rimanetemi concentrati sulla ricerca della casa.
La prima che abbiamo visto era, in effetti, molto bella (e molto cara). Siccome ci piaceva moltissimo abbiamo deciso di fare comunque un'offerta.
Alla mia domanda "Amore scusa, ma come la paghiamo?", la risposta è stata: "Tanto prima o poi nella vita ci si prostituisce tutti"
!!!!
La casa aveva però dei problemi burocratici seri e, quando la proprietà ha rifiutato l'offerta, non vi nego che ho tirato un sospiro di sollievo. Il Selvaggio non ha ovviamente mancato di farci conoscere la sua opinione, con un solenne "Pensate che io dovrò rimanere ancora per molto in questa baracca?"
Avremo visto tra le 40 e le 60 case nel giro di un anno. Io praticamente lavoravo per hobby, il mio lavoro vero era chiamare agenzie immobiliari, prendere appuntamenti e andare a calci nel culo (quando la Madre non poteva) a vedere case. Bello eh?
Ho tentato di dire alla Madre che, forse, si poteva trovare una casa bella a prezzi abbordabili spostandoci leggerissimamente di zona. Dopo esattamente un minuto e mezzo mi sono ritrovato fuori dalla porta di casa con lei sbraitante e il Selvaggio che mi faceva il gesto dell'ombrello:
"Come ti viene in mente? Ma mi hai guardata bene? Ti sembra che una come me possa andare a vivere, che so, ai Parioli?"
"No, no...per carità..."
Se avesse saputo che le stavo per proporre Talenti?
(scusate, qui i romani capiranno, gli altri un po' meno ma fa lo stesso)
A un certo punto visitiamo una bellissima casa, pianterreno con giardino molto grande. Sventuratamente la visita la facciamo insieme a mia suocera, che è una gran brava persona e mi vuole molto bene e io voglio molto bene a lei(credo di averlo già detto, ma mi ripeto volentieri -o nolentieri-) Però è obiettivamente una donna dotata, come dire, di un senso molto sviluppato su come dovrebbe essere la casa di sua figlia e di suo nipote.
Quindi, lì ho capito che sarei stato, come diciamo qui, contento e cojonato, in questo modo.
Io esco dalla casa entusiasta, e dico:
"Bè bella, no?"
E loro, in coro: "Mmmm... sì sì, molto bella"
Poi più niente per qualche minuto.
"Sì, carina. Facciamo un'offerta?"
Capirai, e che ho fatto tredici? Facciamo un'offerta per una casa che piace a ME? Non è possibile, deve esserci il trucco.
E infatti la proprietaria rifiuta un'offerta piuttosto importante. Sono venuto a sapere dopo che mia suocera si era accertata che rifiutasse per darmi un po' di guazza, per farmi sentire importante, diciamo.
SCHERZO eh, signora, non si innervosisca. E' una battuta. Ah... lo sapete che anche mia suocera legge questo blog? Salutate, su, fate ciao-ciao con la manina.
In tutto questo, la Principessa continuava a chiedere anticipi di stipendio con una costanza invidiabile e il Selvaggio a racconti sempre più surreali
"Papà, ti ricordi quando andavo al nido?"
"Sì amore, certo che me lo ricordo"
"Ti ricordi che avevo una maestra che si chiamava N.?"
"Me la ricordo la maestra N. Ti era molto simpatica, vero?"
"La odio. E' una stronza!"
"Selvaggio, queste parole non si dicono nemmeno per scherzo"
"Ma papà, io mi sento di dirle"
"Ma cosa c'entra? Non è che puoi dire tutto quello che ti passa per la testa. Mica hai 80 anni. I vecchi fanno così"
"Ah, quindi la nonna Titina dice tutto quello che gli pare?"
"Bè, veramente in linea di massima FA tutto quello che gli pare. Ma perché la maestra N. ti era antipatica?"
"Perché mi pappava troppo veloce"
"Prego?"
"Mi pappava troppo veloce, mi imboccava. Non potevo mai dire una parola che lei subito mi rimetteva il cucchiaino in bocca per farmi stare zitto"
"E senti una cosa... non è che puoi sentire se viene qui -diciamo- un tre volte a settimana quando mamma è a casa per cena?"
"E perché? Che vorresti dire?"
"Niente, non preoccuparti"
(continua)


1 commento:

  1. Questo scambio di battute mi ricorda tanto il mio secondo trasloco.. un vero e proprio parto!!

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